Si arriva quindi allo stadio finale, al pieno ricongiungimento, che vede l'albero impersonare l'anima umana:
ecco allora che la fusione tra uomo e albero diventa fusione tra corpo e anima, diventa pienezza, consapevolezza.
Questo particolare tema iconologico è valorizzato al massimo dalla sensibilità di Alessandra, dalla sua poetica
artistica, dalle sue scelte stilistiche e dalla sua matura abilità artistica. Nelle sue tavole si evidenzia piena
coerenza tra stile e contenuto. Gli equilibri compositivi sono movimentati da tagli prospettici interessanti,
da sorprendenti contrasti, come l'accostamento della rugosa corteccia alla delicata pelle dei bambini, e da
particolari assonanze, come la solidità del fusto e il muscoloso corpo umano. Ed è proprio nella raffigurazione
dell'anatomia umana che si intravede lo sguardo scultoreo di Alessandra: i corpi infatti sono plastici, muscolosi,
michelangioleschi, ben proporzionati. Il rapporto spirituale tra uomo e natura viene esaltato dall'utilizzo di
colori caldi, dall'ocra, dal marrone, dai colori della terra, e viene impreziosito dagli inserti dorati,
da sfuggenti punti luci che aumentano il senso di mistero e di sospensione. Ma la vera originalità, l'elemento
che eleva questa profonda unione, è la fusione tra disegno e pittura materica, ossia tra la figura umana
bidimensionale e le spesse rughe della corteccia. A tutto questo va aggiunta la splendida intuizione di
lasciare trasparire le venature del supporto ligneo tra i tratti chiaroscurali in matita. Qui si giunge al
compimento: il legno dell'albero diventa supporto pittorico e rinsalda il legame con l'uomo diventando mezzo
di espressione dell'intimità, dell'anima dell'artista.
Pierpaolo Vianelli
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