La serie di tavole che meglio rispecchia la sensibilità e la poesia artistica di Alessandra è certamente
quella degli alberi, dove è presente tutto il suo sorprendente percorso artistico e dove i soggetti a lei cari
della tradizione, lo spirito vitale degli elementi naturali come il fuoco, l'acqua, il vento, il cristallo e la luce,
pian piano convergono verso una ricerca più profonda sul rapporto tra uomo e natura. Qui non troviamo, tuttavia,
il solito mito dell'eroe romantico, dell'uomo che di fronte all'imponenza della forza naturale si sente smarrito,
inquieto, tormentato, ma piuttosto scorgiamo un rapporto più intimo, esclusivo, sensibile: una vera e propria
fusione spirituale, misterica e quasi religiosa, tra due elementi contrapposti ma complementari.
Questo rapporto
misterico, nella ricerca personale di Alessandra, trova la sua massima espressione ed il pieno raggiungimento
proprio nei due elementi simbolo del creato: l'albero, quale emblema del mondo vegetale, e l'uomo, rappresentante
del mondo animale. Nella sua produzione artistica assistiamo ad una incredibile escalation verso una intimità
sempre più profonda. Dapprima i due elementi sono separati: l'albero, con il suo tronco millenario, con i suoi
rami forti, con le radici ben ancorate a terra e la spessa corteggia, protegge l'uomo, lo avvolge, dispone la sua
folta chioma per farlo riposare all'ombra e tende i suoi rami per permettergli di salire in alto. Da parte sua
luomo può prodigarsi per prendersi cura delle piante e farle crescere rigogliose: è un aiuto reciproco che nasce
dal comune percorso vitale, dalla metamorfosi del germoglio bambino che diventa quercia adulta. Poi questa
separazione inizia a diminuire per lasciare spazio ad una lenta fusione tra le due massime espressioni della
bellezza naturale: il corpo umano, armonioso, nudo, muscoloso, e la rugosa corteggia vegetale.
PAGINA 2
|